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Allestimento

Invece che all’interno del Museo, si è scelto di allestire, in un container posizionato all’esterno, la video installazione che racconta, con immagini e audio fortemente coinvolgenti per il visitatore, la drammaticità del viaggio dei popoli migranti lungo le rotte del Mediterraneo. La visita al container è prevista al termine del percorso museale sull’Emigrazione per segnalare la continuità tra i flussi dei nostri connazionali emigranti e quelli dei popoli di oggi e quelli di domani che continueranno a muoversi verso nuove frontiere.

Le 8 sezioni negli 8 minuti della video installazione MARE MADRE.

La Vlora
Abbiamo scelto come inizio temporale del percorso l’8 agosto 1991 quando arrivò a Bari il mercantile Vlora, carico di circa ventimila profughi provenienti dall’Albania ,il più grande sbarco di rifugiati mai giunto in Italia.

Il deserto
Spesso, per raggiungere il mare, la speranza di una vita migliore, lontano da guerra e povertà, passa attraverso il deserto, una barriera dove, viaggiando all’interno di containers o su mezzi di fortuna, ammassati e stipati in condizioni drammatiche, senza acqua e in condizioni climatiche estreme, la lotta per la sopravvivenza alle volte termina con la morte tra le dune.

I campi di detenzione in Libia
E, quando il mare sembra oramai vicino, il viaggio si arresta. I migranti si ritrovano vittime di un criminale meccanismo fatto di contrabbandieri, intermediari e polizia corrotta che li venderà e li ricomprerà come schiavi. Il loro viaggio finisce spesso con l’arresto su delazione e la reclusione nelle carceri libiche, teatro di soprusi e violenze, in assenza di reali controllo da parte degli organismi internazionali. L’uscita da questi luoghi avviene solo attraverso il pagamento di una cauzione in denaro. Numerose sono le voci che oggi testimoniano con i loro racconti le violenze subite.

Il mare
Il mare rappresenta la tappa a noi più nota del viaggio dei migranti. La traversata avviene spesso su mezzi di fortuna con pochi viveri e scarse riserve d’acqua potabile. L’epilogo del viaggio è molte volte drammatico: i barconi sovraccarichi di esseri umani alla deriva spesso si inabissano, altri più fortunati vengono intercettati dalla Guardia Costiera che si adopera nei primi soccorsi scortandoli verso il porto più vicino.

Lo sbarco
L’arrivo dei migranti sbarcati a terra diventa evento mediatico attraverso l’assalto delle numerose troupe televisive e della stampa.

Identificazione ed espulsione
Per molti migranti il viaggio si interromperà ancora una volta. L’alienazione di un tempo vuoto scandisce l’attesa nei Centri di Identificazione ed Espulsione. L’incertezza del futuro e la precarietà delle condizioni di ospitalità si trasformano in un noioso scorrere del tempo nell’attesa che una complessa burocrazia decida le sorti di ognuno.

Il lavoro e la vita in Italia
La ricerca di un lavoro, una volta in Italia, passa spesso attraverso le maglie di organizzazioni dedite allo sfruttamento dei braccianti agricoli. I migranti costretti a lavorare anche dodici ore al giorno per pochi euro e senza alcuna tutela del diritti umani, vivono in condizioni precarie in contesti di degrado totale ai margini dei campi coltivati.

La testimonianza e il ricordo
Testimoniare rappresenta per chi ha vissuto questo viaggio un’opportunità non solo per far comprendere meglio le complesse e molteplici motivazioni che spingono gli uomini ad abbandonare la propria terra, ma anche l’occasione per denunciare e ricordare la drammatica esperienza di un viaggio, che in nome della speranza in una vita migliore nega e calpesta la dignità umana.