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Attività

Bronte

Incontri estate 2011 a La Nave della Sila ore 17.00 – ingresso libero – 150 anni di Italia – quattro capolavori del cinema italiano
Regia, Florestano Vancini, con Ivo Garrani e Mariano Rigillo, Italia 1972.
Bronte, cronaca di un massacro che i libri di storia non hanno raccontato, Sicilia. Dopo lo sbarco dei Mille, nell’entroterra siciliano si erano accese molte speranze di riscatto sociale da parte soprattutto della media borghesia e delle classi meno abbienti. A Bronte, sulle pendici dell’Etna, la contrapposizione era forte fra la nobiltà latifondista rappresentata dalla britannica Ducea di Nelson, dalla proprietà terriera, dal clero locale e dalla società civile. Ispirato a Libertà, novella poco nota di G. Verga, basato su documenti d’epoca, scritto con N. Badalucco, F. Carpi e Leonardo Sciascia, Vancini affronta l’argomento con serietà e impegno, espone i fatti con secca, implacabile precisione e raggiunge in alcuni momenti un dolente afflato epico. Lucida lezione di controinformazione storica, duramente attaccato da destra perchè parlava male di Garibaldi, ma anche da sinistra perché troppo riformista, suscitò un ampio dibattito tra storici, intellettuali, politici.

Regia, Florestano Vancini, con Ivo Garrani e Mariano Rigillo, Italia 1972.
Bronte, cronaca di un massacro che i libri di storia non hanno raccontato, Sicilia. Dopo lo sbarco dei Mille, nell’entroterra siciliano si erano accese molte speranze di riscatto sociale da parte soprattutto della media borghesia e delle classi meno abbienti. A Bronte, sulle pendici dell’Etna, la contrapposizione era forte fra la nobiltà latifondista rappresentata dalla britannica Ducea di Nelson, dalla proprietà terriera, dal clero locale e dalla società civile. Ispirato a Libertà, novella poco nota di G. Verga, basato su documenti d’epoca, scritto con N. Badalucco, F. Carpi e Leonardo Sciascia, Vancini affronta l’argomento con serietà e impegno, espone i fatti con secca, implacabile precisione e raggiunge in alcuni momenti un dolente afflato epico. Lucida lezione di controinformazione storica, duramente attaccato da destra perchè parlava male di Garibaldi, ma anche da sinistra perché troppo riformista, suscitò un ampio dibattito tra storici, intellettuali, politici.